Nella parabola del seminatore, che costituirà la traccia della nostra riflessione nell’anno 2016, il seme è il protagonista indiscusso.
Simboleggia la Parola di Dio, sparsa con abbondanza. Come essa, infatti, può cadere sulla strada, o in terra sassosa e non radicarsi; può essere soffocata dai rovi; ma soprattutto può essere accolta nel grembo della terra e crescere. La Parola, come il seme, può prendere casa in noi, e fruttificare.
La strada
di Federica e Gian Maria Zanoni
Gli Autori sono capi scout, e per loro dunque la strada è un momento fondamentale di esperienza e di crescita, parabola della vita in tutta la sua complessità. Una strada che va percorsa in compagnia del Dio incarnato, il cui incontro ci cambia orizzonti e prospettive.
I poveri, la via maestra
di Domenico Cravero
Oggi la società, la politica, il potere trasformano i poveri, i vulnerabili, i disoccupati, in scarti umani. Essi vengono rimossi dalle nostre coscienze distratte, esclusi. Ma la Chiesa non può dimenticarli, perché essi sono la dimensione centrale dell’Evangelo. Con la
loro presenza e con la loro vita sono per noi l’annuncio di quella liberazione che essi attendono con ansia. Chi ha già tutto, chi è ricco di beni e di potere, di questo annuncio non sa che farsene. La Chiesa dunque deve recuperare i legami con i poveri: attraverso loro si realizza e si manifesta la salvezza del Signore.
Caro economista…
di Francesco Gesualdi
L’Autore, che fu allievo di don Lorenzo Milani a Barbiana, denuncia in questo articolo il grande scandalo perpetrato dagli economisti.
Attraverso il genere letterario di una lettera a un economista immaginario, ne evidenzia gli inganni che hanno effetti devastanti sulle nostre famiglie e sulla famiglia umana. Le uniche parole che l’economista sa pronunciare sono quelle del mercante: denaro, mercato, concorrenza, costi, ricavi, profitti… Un mondo a senso unico. Occorre cambiare strada.
Quelli della via
di Lidia Maggi
Luca chiama i cristiani “quelli della via”, forse perché il termine “cristiani” può assolvere – come in effetti ha assolto nel tempo – una funzione sociologica, definendo un gruppo particolare in contrapposizione a un altro gruppo. Il cristiano è invece colui disponibile sempre a mettersi per strada, a camminare in compagnia degli uomini e delle donne del suo tempo, anche senza avere ben chiara la meta. Come Abramo.
Seguire Gesù
di Vittorio Croce
Chi pensa che seguire Gesù sia impresa facile, dovrà presto ricredersi: al contrario, è un cammino in salita, perché – se la nostra vita deve essere modellata sulla sua – dobbiamo fare i conti con la prova, con le tentazioni, con la croce. Gesù è “pietra di scandalo”:
difficile accettarlo come Messia trionfante, presentandosi egli come un uomo “qualunque”; difficile imitare la sua misericordia, per noi che meditiamo vendette; difficile accettare la croce, per noi che amiamo il lusso e detestiamo la fatica. Ma proprio per questo Gesù è pietra angolare.
di Maria Pia Cavaliere
Confessiamolo, la quotidianità non ci piace, non fa per noi: preferiamo evadere, trovare sempre motivi di svago e di cambiamento.
La routine quotidiana ci appare soffocante. Eppure è nella quotidianità che incontriamo le persone, che stabiliamo con loro una relazione solidale, che troviamo un senso all’esistere, che accogliamo una Presenza.
Vivere la fede in famiglia
di Silvana e Luca Molinero
Vivere la fede in famiglia è oggi un compito difficile, forse addirittura più che nel passato. Una difficoltà che viene vissuta soprattutto da quei genitori i quali devono affrontare le faticose crisi adolescenziali dei figli, quando essi vogliono sentirsi liberi di non seguire l’impostazione di vita dei genitori. Il recupero di queste crisi avviene con l’educazione all’amore, al discernimento, alla condivisione, alla speranza. Ma soprattutto con la pazienza, certi che Dio continua sempre a camminare accanto a noi e ai nostri figli.
Portate gli uni i pesi degli altri
di Angela Dessimone
Nella nostra vita assistiamo ogni giorno a immani fatiche che molte persone sono costrette a compiere, dovendo portare pesi spesso insopportabili. L’apostolo Paolo ci invita a condividere con loro queste fatiche, a portare noi i loro pesi: spesso molto gravosi, come i pesi della colpa. Per partecipare con loro a quella umanità che ci accomuna, e per vivere la legge suprema dell’amore.