IN QUESTO NUMERO
Editoriale di Luigi Ghia
Affermare la reale paternità di Dio è compito arduo anche da un punto di vista teologico. Non sempre è possibile fare riferimento alla nostra esperienza della paternità, così spesso fragile e brancolante. Eppure, il Dio nascosto, clemente e misericordioso è davvero un padre che ha preso dimora nella nostra coscienza; che piange con noi per i nostri fallimenti; che con la sua Parola ci fa essere e con il suo silenzio ci lascia essere. Per questo Gesù dice: «Quando pregate, dite “Padre”».
La preghiera è ascolto
di Gianfranco Girola
Per tutto il 2021 il diacono Gianfranco ci aiuterà a penetrare il senso profondo della preghiera, apertura alla comunione con Dio. In questo numero la preghiera viene presentata come «ascolto». Ma per ascoltare, non solo con le orecchie, ma con il cuore, occorre fare silenzio, per rendere possibile non solo l’ascolto, ma la percezione della presenza di Colui che ci parla.
Voi pregate così…
di Angela Dessimone
Nel Primo Testamento troviamo immagini pregnanti di Dio come padre: ne parlano con forza i profeti, da Osea a Isaia, a Malachia. Anche Gesù si rivolge al Padre con toni intimi ed affettuosi. Il Padre nostro vuole fare entrare anche noi in questa intimità. È un Dio «papà», che non cammina né davanti né dietro ai propri figli, ma che li affianca, li ascolta e li accoglie. Ma se Dio è padre, noi siamo fratelli, perché ogni donna e ogni uomo sono figli di questo padre.
Senza padri?
di Luigi Ghia
Oggi assistiamo alla fragilizzazione del legame paterno. La crisi della paternità è soprattutto la crisi del «legame»: non solo del legame tra padre e figli, ma anche del legame tra i genitori. Per «fare» un figlio servono un padre e una madre, ma ciò vale anche per far crescere un figlio; e oggi questo è meno frequente a causa delle ricomposizioni familiari causate da separazioni e divorzi. In crisi troviamo anche il ruolo paterno: un padre separato, che vede saltuariamente il proprio figlio, sarà fatalmente portato a un ruolo solo espressivo e assai più raramente normativo. E senza l’esperienza della paternità è più difficile fare l’esperienza della fraternità e della sororità.
In cielo e in terra
di Francesco Ghia
Ogni volta che recitiamo il «Padre nostro» siamo invitati a gesti amorevoli e liberanti. Sono gli stessi gesti di Gesù, che ci ha insegnato questa preghiera, e la cui verità non è di natura religiosa o filosofica, ma etica: benevolenza, misericordia e solidarietà verso tutti. .
Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me
di Guido Ghia
L’Autore prende in esame la dinamica della fede, avendo come riferimento il capitolo 14 dell’Evangelo di Giovanni. Nei primi 11 versetti di questo capitolo, Gesù parla ai discepoli, che appaiono turbati. Un problema psicologico, a risolvere il quale Gesù indica l’aver fede. Ma dice anche che essa è qualcosa di più che una risposta alla paura. Nasce dall’adesione a a una Parola che consola e che salva. Nasce dal dimorare in questa Parola, che è Lui, il Cristo, via, verità e vita.
La divinità di Gesù
di Angela Dessimone
La divinità di Gesù è mistero, a differenza dell’esistenza storica del Maestro. Ma è anche un dono e un compito. Spetta alla Chiesa, alla comunità cristiana – cioè a noi tutti – il compito di difendere e approfondire questo mistero.
di Gabriella Bergese e Luca Basteris
Uno schema semplice, adatto alle esigenze della vita familiare, per pregare in famiglia il Padre nostro.
Piccoli. Da amare, capire e rispettare
di Paola e Matteo Vignato
Una coppia, appartenente all’Associazione Giovanni XXIII, in un articolo a quattro mani e in dialogo fecondo, racconta la propria esperienza di genitori impegnati nell’amore, nella comprensione e nel rispetto dei più piccoli e dei più fragili.
Ascolta: è il cuore
di Anna e Carlo Beltramo
Il verbo ascoltare ricorre una infinità di volte nel Primo Testamento. Dio «ascolta» il suo popolo; ascolta i poveri e i diseredati, gli orfani e le vedove. Tutta la rivelazione del Sinài è incentrata sull’ascolto. Sull’esempio del Padre che ascolta i suoi figli, anche noi dobbiamo disporci all’ascolto: non quello fatto con le orecchie, ma all’ascolto fatto con il cuore.
Paternità del Vescovo e fraternità
di +Marco Pràstaro, Vescovo di Asti
Il Vescovo è padre e pastore della Diocesi e si qualifica come tale per il suo spirito di carità e di zelo verso tutti, senza distinzione alcuna. Cammina con il suo popolo, non trattiene, ma lascia andare e aiuta i propri figli ad assumere responsabilità Ha fiducia nei confronti del gregge che gli è stato affidato; dialoga e ha un cuore aperto e accogliente. Attraverso la sua paternità crea fraternità.
Diventare nonni: resistenza o resa?
di Stefano Zerbini
Famiglia, luogo di evangelizzazione (Dossier)