Dio non é un concetto, è un fatto. E' sempre oltre le nostre rappresentazioni perché é con gli esclusi e con gli ultimi.

Se nella nostra vita c'é posto per tutti, c'é popsto anche per Dio, altrimenti qello che chiamimnamo Dio é il riflesso del volto deformato dell'uomo.

Tutto  passa solo Dio resta.

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Letture: Commenti

Tema estremamente attuale nel vangelo di questa domenica: dove va la famiglia oggi? ci si sposa sempre meno, in età più avanzata, molti non vogliono più impegnarsi nel progetto di una famiglia, non vogliono neanche tentare.
La lezione di questa domenica: scacciava demoni nel tuo nome, ma non seguiva noi ! Una lezione sull’orgoglio, sulla gelosia, sul sentirsi importanti, sia come singoli sia come gruppo, può sfociare nel fanatismo, nel settarismo, nella contrapposizione agli altri.
Nel vangelo di domenica scorsa Gesù, a Cesarea di Filippo, aveva posto ai discepoli (a noi…), la domanda fondamentale: chi sono io per te ?
Nel vangelo di questa domenica Gesù è solo con i suoi discepoli, nel Nord Israele, a Cesarea di Filippo, ai piedi del monte Hermon, immerso in un panorama molto bello, con la pianura irrigata da diversi ruscelli, pascoli rigogliosi, greggi che pascolano.
Nel vangelo di domenica scorsa disputa molto accesa tra Gesù ed i scribi ed i farisei: puro o impuro ?
Dopo la lettura del capitolo 6 di Giovanni delle ultime 5 domeniche, si riprende la lettura continuativa del vangelo secondo Marco.
Domenica scorsa Gesù aveva concluso il suo discorso con una proposta: mangiare la mia carne e bere il mio sangue.
Domenica scorsa Gesù si é presentato come pane di vita disceso dal cielo: uno scandalo per i Giudei, pretendere di essere il pane di vita é stata considerata una pretesa blasfema per i Giudei, loro pensano che é la Torah, ricevuta da Mosé, che ti educa per essere veramente uomo.
Oggi è la festa di Maria... la festa della vita, un inno alla vita, un messaggio potente: la morte non avrà l’ultima parola, Maria ci fa intravedere il mondo celeste, ci introduce, ci fa scorgere la realtà del mondo di Dio.
In questa domenica continua la lettura del capitolo 6 del vangelo di Giovanni, sotto forma di un vivacissimo dibattito tra Gesù ed i Giudei: per loro é inconcepibile l’affermazione di Gesù: “Io sono il pane disceso dal cielo”.
Il brano che leggiamo questa domenica é la continuazione nel vangelo di Giovanni di un’unica unità letteraria del capitolo 6 incominciata domenica scorsa con il miracolo della condivisione dei pani.
Con il vangelo di questa domenica si interrompe la lettura del vangelo secondo Marco, per cinque domeniche leggeremo il capitolo 6 del vangelo secondo Giovanni, molte bibbie lo intitolano “La moltiplicazione dei pani”.
Gesù nel brano di domenica scorsa ha coinvolto i dodici in una missione impegnativa, non ha lasciato spazio allo sconforto dopo la delusione di Nazareth, il mondo nuovo deve essere annunciato, subito.
Domenica scorsa il brano del vangelo ci aveva presentato il rifiuto dei compaesani di Gesù, forse noi dopo un’esperienza così negativa avremmo fatto una pausa di riflessione per riprenderci dall’insuccesso, ma Gesù no, vuole porre fine al mondo vecchio, vuole il mondo nuovo.
Gesù decide di tornare a Nazareth, dopo l’esperienza a Cafarnao. Non va da solo, é insieme alla sua nuova famiglia, composta da quelli che hanno risposto alla sua chiamata: i suoi discepoli, che stanno facendo il cammino con lui, stanno imparando il suo messaggio, vedono incarnato il messaggio giorno dopo giorno nella vita del Maestro.
Due guarigioni nel vangelo di oggi, due guarigioni importanti : la rianimazione della figlia di Giaro, la donna che tocca Gesù e rinasce a nuova vita dopo 12 anni di sofferenze.
Una lezione quanto mai attuale quella del vangelo di oggi. Una lezione a tutti noi contro lo scoraggiamento, le lamentele, i pessimismi, le statistiche negative.
Un brano di vangelo dai forti contrasti, dalle forti opposizioni: quasi si può immaginare la scena vivida, dai colori contrastanti tra quelli che sono “dentro” la casa con Gesù (la nuova comunità che sta nascendo .
Siamo nati lì, la nostra storia, la storia di tutti i cristiani é nata in quella sala al primo piano, da quel momento, dallo spezzare del pane di Gesù parte la nostra storia.
Possiamo solo tentare di balbettare davanti al mistero che celebriamo questa domenica: la Trinità, la vita di comunione tra il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo, la relazione tra loro.
Festa dello Spirito, dopo sette settimane dalla Pasqua, il regalo più grande che ci ha lasciato Gesù.
Fine del vangelo di Marco, questa domenica leggiamo gli ultimi versetti. Storia conclusa ? Come in tutti i libri la fine del racconto ?
Una lezione sull’amore: ecco il brano del vangelo di questa domenica. Forse amore é la parola più equivocata, più abusata nella storia dell’uomo; la parola più utilizzata, a volte a sproposito, a volte in contesti che non hanno niente a che fare con l’amore.
L’allegoria della vigna é il tema dominante del brano del vangelo di oggi, già utilizzata in tutto l’Antico Testamento da tanti profeti, da Isaia, Geremia, Ezechiele, nei Salmi per identificare il popolo di Israele.
Protagonista del vangelo di questa domenica è la figura del pastore e subito la identifichiamo con Gesù.
Sconvolti, pieni di paura, credevano di vedere un fantasma, turbati, pieni di dubbi nel cuore, non credevano ancora: in questo brano del vangelo di Luca tanti sentimenti, tante reazioni dei discepoli che mettono in luce una difficoltà a credere nella resurrezione, a lasciarsi alle spalle le precedenti esperienze ed iniziare a vivere la nuova esperienza con il Risorto.
Protagonista del vangelo di questa domenica è la figura del pastore e subito la identifichiamo con Gesù.
La scena si apre con le porte sbarrate: la nota dominanate é la paura... é la sera del giorno che ha cambiato il destino dell’umanità , la sera di Pasqua; Maria Maddalena, Pietro, Giovanni hanno iniziato a fare l’esperienza del Risorto ma fatica a farsi strada la gioia, é ancora la paura che vince.
La madre di tutte le notti, il passaggio dall’oscurità alla luce, il nuovo giorno. “Di buon mattino, il primo giorno della settimana, vennero al sepolcro al levare del sole”.
Il cuore, il centro della fede cristiana: il racconto della Passione di Gesù. Il primo scritto della comunità, letto e riletto quando le prime comunità si riunivano.
Innalzato: cosa significa veramente questa parola di Gesù ? Che messaggio ci vuole trasmettere ? Nel nostro immaginario viene spontaneo pensare che innalzare significa salire in alto, fare carriera, diventare importanti.
Un Gesù assolutamente insolito nel vangelo di oggi, forse ci sconvolge un po’ : con la frusta di cordicelle caccia via dal tempio, alza la voce, getta a terra quello che trova sui banchetti dei cambia valuta, fa scappare gli animali che erano preparati per i sacrifici nel tempio.
Oggi la proposta è quella di salire sul monte con Gesù. L’esperienza della trasfigurazione non è un privilegio per pochi, solo per Pietro, Giacomo, Giovanni, i tre discepoli che nel vangelo accompagnano Gesù.
In questo inizio di Quaresima, con Marco, incontriamo subito una dimensione fondamentale della vità di Gesù, ma anche della nostra vita: le tentazioni, le prove, le difficoltà.
Un lebbroso: l’escluso degli esclusi di quel tempo. Incuteva paura, la legge lo teneva lontano da tutti, con regole precise , minuziose.
Ad una lettura superficiale sembra un episodio non particolarmente significativo: cosa sarà mai di tanto grave un po’ di febbre della suocera di Simone?
Gesù insegna, Gesù fa capire cosa bisogna fare per dare un senso alla propria vita: insegnava con autorità nella sinagoga.
Il vangelo ci parla dell’occasione della vita, dell’occasione da non perdere, l’occasione per cui si fa pazzie, si lascia tutto e si prende al volo, non si hanno tentennamenti: “Il tempo é compiuto, il Regno di Dio é vicino”.
«Che cosa cercate?»: domanda importante, fondamentale quella di Gesù ai due discepoli. Si cerca sempre qualcosa che non si ha, che ci manca.
Il brano di oggi é un condensato di tutto il messaggio del vangelo, riassume la buona notizia: Gesù nostro fratello!
Il brano del vangelo inizia con un ritratto di un a famiglia in cammino: Maria e Giuseppe sono in viaggio con Gesù, piccolo bambino, per andare al tempio di Gerusalemme.
Siamo arrivati al centro della storia umana, della storia del mondo: il tempo viene calcolato prima e dopo questo, evento: la nascita di Gesù.
Il testo del vangelo di questa domenica é forse il più famoso di tutto il nuovo testamente, lo ripetiamo nell’Ave Maria, é stato dipinto da tanti pittori di tutte le epoche, in innumerevoli ambientazioni: l’Annunciazione dell’angelo a Maria.
La terza domenica domenica di avvento ci presenta un testimone, un grande testimone, Giovanni Battista.
La seconda domenica di Avvento ci porta una buona notizia, una bella, fantastica notizia: così inizia il vangelo di Marco: “Inizio del vangelo di Gesù, Cristo, Figlio di Dio”.
Eccoci di nuovo qua, un altro inizio, un altro Avvento che comincia. L’ennesimo ? Il pericolo é viverlo nell’indifferenza, addormentandoci poco alla volta, per non vedere, per non sentire, per non accorgerci di quello che circonda, per non guardare le persone che ci chiedono aiuto.
Nel vangelo di questa domenica sono rappresentate due vie, ben distinte. Possiamo percorrerle entrambe nelle nostra vita e forse le percorriamo nelle nostre giornate.
Come vivo la mia vita, quello che ho ricevuto: come dono e come un debito ? Forse la parabola (famosissima: quella dei talenti.
Forse il grande protagonista del brano del vangelo di oggi é il tempo. Il tempo scandito dalle nostre azioni, dalle nostre scelte, da quello che costruiamo oggi, qui, adesso.
E’ molto forte, profondo il messaggio del capitolo 23 di Matteo, molto attuale: la legge dall’apparire in contraddizione con quello che fai; si potrebbe riassumere: dire e non fare.
Il vangelo di oggi ci consegna una mappa del tesoro, una mappa che ci conduce al tesoro della felicità, quella autentica, non contaminata da tante false illusioni.
Nel capitolo 22 di Matteo, di cui il brano del vangelo di oggi é una parte, troviamo tante dispute, tante discussioni con Gesù: farisei e sadducei che provano a metterlo in crisi, a mettere in dubbio l’autorità con cui parla, non vogliono sentire il messaggio nuovo che porta.
Oggi il brano del vangelo ci propone una delle frasi più famose, ripetuta da sempre, utilizzata più o meno a proposito: "Date a Cesare quello che é di Cesare, a Dio quello che é di Dio".
Nel vangelo di oggi l'organizzatore (Dio...) ci prepara una festa, gratuita, per tutti. Tutti noi siamo invitati perché Dio vuole la nostra felicità, la nostra realizzazione, una vita piena di senso per tutti.
Il vangelo di oggi ci racconta di un rifiuto, progressivo, violento fino all'uccisione, fino al punto di eliminare chi propone un'idea diversa, un'altra vita possibile.
Ancora una vigna nel vangelo di oggi, una vigna, due figli ed il padrone. Il padrone (Dio...) vuole a tutti i costi mettere a posto la vigna: rappresenta il regno di Dio, il mondo nuovo, l'umanità nuova.
La paga di un denaro anche a quelli che hanno lavorato solo un ora, lo scandalo del vangelo di oggi.
Diecimila talenti: un numero enorme, smisurato, tradotto in valore economico significa diverse centinaia tonnellate di oro.
Davvero importante é il fratello, davvero importanti tutti quelli che compongono la nostra comunità, davvero importanti sono le persone vicino a noi con cui tentiamo di vivere il vangelo !