La fede non deve essere vissuta come rischio o scommessa, ma come certezza vitale, come tesoro nascosto, come intimo segreto, frutto di profonde  esperienze che crescono pian piano lungo tutta una vita.

Tutto passa solo Dio resta.

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2014-08-09 La revisione di vita è un metodo attraverso cui si tende al raggiungimento di una sempre maggiore maturazione umana e spirituale, disponendosi a" leggere" la propria esistenza (di singoli e di coppia) alla luce della Parola di Dio e del confronto con gli altri componenti il gruppo, per tendere poi alla sua completa applicazione nel proprio vissuto, nell'ottica anche del cammino con i fidanzati. In concreto, la revisione di vita (RdV), si svolge nei tre momenti del vedere, giudicare e agire.

1° Vedere
Con la RdV le coppie di sposi e il prete esaminano la propria vita sia sotto il profilo umano sia nei suoi aspetti di fede, per verificarne insieme i momenti positivi e negativi, per percorrere un cammino in gruppo, in comunione con tutto il movimento all'interno della Chiesa, imparando a confrontarsi in semplicità di cuore. Il lavoro di riflessione e di scambio deve avvenire in spirito di verità, con la massima disponibilità all'ascolto, nel rispetto della realtà degli altri, sempre attenti a non giudicare mai alcuno. È bene attuare questo stile anche nell'incontro con i fidanzati; esso permette di accogliere e valorizzare le differenze generazionali, culturali e di fede come molteplicità di doni da sviluppare insieme. Le differenze possono davvero diventare una risorsa, uno strumento di crescita.
2° Giudicare
La seconda parte della RdV fa riferimento alla Parola di Dio. Leggere, studiare, riflettere, meditare, pregare la Parola di Dio, apre la nostra mente a conoscere e capire meglio la volontà del Padre, ci dispone alla conversione verso il disegno che Dio Padre, attraverso Gesù, nel dono dello Spirito, ha preparato per noi. Potremo così lasciar giudicare dalla Parola di Dio tutta la nostra vita, e giudicare alla luce di quella Parola la realtà nella quale siamo inseriti.
3° Agire
Il terzo momento logico, e conseguente ai primi due, sarà l'«agire» per aderire in piena libertà e dignità al progetto di Dio che abbiamo tentato di scoprire, a quanto cioè Dio vuole da noi. È chiaro che questo percorso è personale e progressivo: il cambiamento di mentalità e di stile (la conversione) avviene sempre all'interno della legge della gradualità.
I TEMPI DI LAVORO.
La RdV in pratica si svolge in tre tempi: un tempo di lavoro personale, uno di scambio di coppia e il terzo nel confronto col gruppo.
1. Tempo di lavoro personale.
E' di solito il tempo in cui, da soli, si prepara la Revisione di Vita (RdV): scrivere quello che si sente aiuta a non perdersi in pensieri e ad aderire al vissuto.
2. Tempo di scambio in coppia.
E' il tempo in cui comunico la mia RdV, leggendo i miei appunti oppure esprimendo il mio vissuto sul momento, mentre il mio coniuge ascolta cercando di capire ciò che vivo. A sua volta il coniuge si esprime ed io ascolto.
Ci sono due principi base per questo tempo.
• Primo principio
Ciascuno comunica ciò che la domanda della RdV ha suscitato (meglio se prima lo si scrive) cercando di aderire bene a ciò che ha. mosso dentro, e comunica tutto ciò che sente e vive su quell'argomento, senza essere interrotto, salvo eventuali domande di comprensione. Ma ogni discussione è rimandata alla fine. Quindi l'altro ascolta cercando di capire il vissuto del suo coniuge.
• Secondo principio
Ciascuno ascoIta l'altro e cerca di raggiungerlo in quello che vive, al di là delle parole che utilizza per dirsi. Durante questo ascolto è bene stare in guardia contro quello che si pensai già:
- quello che sì pensa dell'altro,
- quello che si pensa della relazione che vive con noi,
- quello che pensa di noi.
Staccandosi così dalle immagini che si hanno già, si può giungere alI'altro nel vissuto che esprime oggi e si può sentire del nuovo.
Alla fine dello scambio la coppia decide che cosa comunicare agli altri in gruppo.
3. Tempo di comunicazione ed ascolto
E' il tempo in cui, durante l'incontro dell'équipe, comunico la mia RdV ed ascolto quella del mio coniuge e delle altre persone.
Nell'ascolto degli altri è importante capire il vissuto. In questo momento è importante evitare commenti, al massimo si può, al termine di ogni comunicazione, formulare domande di chiarimento.

Il tempo di lavoro personale è quello centrale della RdV. Si tratta di mettersi in ascolto di se stessi cioè del proprio vissuto interiore, e non fare un tema sull'argomento, né di esprimere le proprie idee in proposito. Sono quest'ultime cose pregevoli, ma non portano a nessun cambiamento, anzi installano ancora di più in "quello che si sa" e rendono più difficile il cambiamento, la conversione.
Ascoltare il proprio vissuto interiore vuol dire farsi attenti alle sensazioni che si stanno vivendo: sentimenti, intuizioni, aspirazioni, ispirazioni; cioè tutto quello che è vivo sul momento in me.
La RdV. è un tempo presente. Si esclude quindi di "rivedere" nel senso di raccontare,perché è quello che vivo oggi, nel momento in cui mi guardo, che mi consente di conoscermi di più in quello che sono e in quello che sto diventando.
RdV è dunque, in questa fase, riflessione "profonda" proprio nel senso che nel profondo di me ricerco i tratti essenziali della mia personalità e la mia vocazione; una riflessione "personale" perché solo io ho la possibilità di mettermi in ascolto di me e della presenza in me ispiratrice di intuizioni sul mio essere e sul mio agire.
Per questo la RdV è un atto di fede. E' allora il metodo per scoprire il progetto che il Padre ha inserito nel cuore di ogni uomo con caratteri unici, perché il suo dono di vita è un dono personale ed inesauribile per una crescila continua. Un dono ad ognuno perché emerga a dono per altri.
L'atteggiamento di fondo che si richiede a tutti è quello dell 'ascolto: di se stessi, del coniuge, delle altre coppie, del sacerdote.
Ma prima ancora di ascoltare gli uomini è necessario abituarsi ad ascoltare Dio, soprattutto nella sua Parola trasmessaci dalla Scrittura.
Per questo motivo ad ogni argomento è annesso un testo biblico, il più possibile coerente con il tema dell'incontro: sarà importante utilizzarlo o all'inizio o al termine della riunione, per lasciarci guidare dalla Parola del Signore, qualunque siano i temi e le conclusioni delle nostre riflessioni.

ATTEGGIAMENTI FONDAMENTALI E OSTACOLI NELLA REVISIONE DI VITA
Proviamo ad esprimere quello che ostacola e quello che aiuta il fare "revisione di vita".
Abbiamo scelto di scrivere in "contrapposizione" ( "non-faccio revisione di vita quando..."e "faccio revisione di vita quando. ..") non per dare un decalogo, ma per offrire a ciascuno, in modo forse un po' provocatorio, la possibilità di correggere la "lista", di completarla e soprattutto trovare "quello che capita a me".
Per ognuno dei tre tempi della RdV ecco dunque una serie di atteggiamenti che ostacolano e un'altra di atteggiamenti che costruiscono la RdV.

ATTEGGIAMENTO CHE VIVO
Tempo di lavoro personale.

Non faccio revisione di vita.
1) Quando pur di fare esprimo quello che so senza aderire a ciò che provo.
2) Quando espongo dei fatti senza dire il mio vissuto interiore.
3) Quando ragiono e non mi metto in causa.
4) Quando ho bisogno di riferimenti esterni a me e di citazioni per dar forza alla mia espressione.
5) Quando non analizzo il mio sentire ma elaboro solo idee, progetti, prospettive.
6) Quando parto dagli umori della mia sensibilità e resto in superficie.
7) Quando mi sorveglio e non mi lascio andare al vissuto del momento.
8) Quando non mi fido delle mie sensazioni e mi costringo al livello dei concetti e dei principi.
9) Quando "uso" della Parola di Dio, la ripeto o peggio la strumentalizzo applicandola ai fatti.
10) Quando mi sforzo "di testa" per trovare un riferimento biblico adeguato.

Faccio revisione di vita.
1) Quando so rispettarmi e tacere se non riesco ad aderire al mio vissuto per poterlo esprimere.
2) Quando so far tacere la testa e far parlare il cuore e il mio profondo.
3) Quando esprimo quello che sento appoggiandomi sul gusto del vero che è in me.
4) Quando mia forza è l'umile aderenza al mio reale.
5) Quando esprimo le sensazioni che sto vivendo e non le reprimo.
6) Quando parto dal luogo profondo di me dove vivo la Presenza di Dio.
7) Quando ho la libertà interiore di esprimere tutto quello che vivo.
8) Quando sono riconciliato con me stesso e non ho paura di ciò che si muove in me.
9) Quando lascio salire la Parola inscritta nel mio cuore, la vivo e provo a esprimere le parole che mi desta.
10) Quando nel silenzio interiore attendo di cogliere l'ispirazione che può essermi data dal profondo.

Tempo di comunicazione.

Non faccio revisione di vita.
1) Quando leggo senza cuore il mio testo scritto come fosse morto (e ... forse lo é).
2) Quando predico ai fratelli invece di espormi nel mio vissuto.
3) Quando taccio perché sottovaluto quello che vorrei dire.
4) Quando ho paura del giudizio degli altri o non voglio dare una immagine di me diversa.
Faccio revisione di vita.
1) Quando i miei occhi sono rivolti al mio mondo interiore al di là dei miei fogli.
2) Quando il mio sguardo è rivolto a me stesso quasi gli altri non ci fossero.
3) Quando mi fido delle mie intuizioni e oso dirle.
4) Quando sono insieme solido su di me e aperto al cambiamento.

Tempo di ascolto.

Non faccio revisione di vita.
1) Quando, sento con la testa e non sono attento alle sensazioni suscitate in me.
2) Quando seguo il discorso, collego i fatti, cerco cause.
3) Quando cerco di capire le cose ma non so comprendere l'altro.
4) Quando vivo l'atteggiamento critico di chi si sente diverso.
5) Quando mi preparo a intervenire, pronto a cogliere gli spunti di discussione.
6) Quando giudico, classifico le cose che dice o peggio giudico la persona dell'altro.
7) Quando interrompo o interrogo e non so rispettare il silenzio dell'altro o quello del gruppo.
8) Quando sento il bisogno di aiutare l'altro a cambiare, a credere quello che credo io.
9) Quando sono pronto a schierarmi per l'altro e a spiegare io quello che lui prova.
10) Quando penso che dirà le solite sue cose che ha già detto altre volte.
11) Quando mi distraggo, mi lascio seguire i miei pensieri e/o le mie preoccupazioni.

Faccio revisione di vita.

1) Quando mi lascio vivere la mia ammirazione e il mio amore per l'altro.
2) Quando il mio sguardo è su di me e mi lascio interpellare dalla comunicazione dell'altro.
3) Quando cerco di cogliere la dimensione interiore dell'altro e avvicinarmi alla Presenza che é in lui.
4) Quando sono aperto a fare entrare in me le parole dell'altro come suscitatrici del mio frutto interiore.
5) Quando resto in pace attivo solo col cuore e non con la testa.
6) Quando vivo la comprensione fatta di vera indulgenza e sono in tutto conciliato con l'altro.
7) Quando vivo un silenzio orante in cui la parola dell'altro è quasi un sacramento.
8) Quando rispetto la libertà dell'altro e so guardarlo dal suo punto di vista cercando di mettermi nei suoi panni.
9) Quando accetto umilmente il mistero dell'altro e di non capirlo.
10) Quando ho fede nella capacità di autonomia e crescita dell'altro.
11) Quando il mio ascolto è fluido senza sforzo volontaristico.