La fede non deve essere vissuta come rischio o scommessa, ma come certezza vitale, come tesoro nascosto, come intimo segreto, frutto di profonde  esperienze che crescono pian piano lungo tutta una vita.

Tutto passa solo Dio resta.



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 Brevemente trascriviamo qui le PROPOSTE di PERCORSI DI FELICITA’:

01 – SACERDOTI E SPOSI

 Creare spazi e tempi di relazione e di senso tra sposi e presbiteri che favoriscano una modalità sinodale di operatività pastorale.

 Proposta pastorale incontri di formazione (teorico esperienziale) e preghiera nelle zone pastorali (vicarie, foranie, unità pastorali) che coinvolgano una coppia per ogni Parrocchia, il parroco e (ove possibile) un seminarista.

 Conoscenza reciproca dei due sacramenti e promozione della maturità umana e affettiva.

 Vivere la gioia dell’incontro e della famiglia tra sposi e presbiteri con affiancamento delle famiglie alla formazione dei seminaristi.

 Far sì che il parroco si prenda cura e accolga la “chiesa domestica” e la “chiesa domestica” accolga e si prenda cura del parroco.

02 – VERSO LE NOZZE

 Cammino esperienziale permanente di discernimento vocazionale e formazione umana e spirituale per coppie verso le Nozze.

 Equipe diocesana di famiglie e consacrati che testimoniano la bellezza del matrimonio e della famiglia, formate da Pastorale familiare, giovanile e vocazionale.

Maria Grazia In molte Diocesi i percorsi hanno una durata minima di sei mesi, e spesso i temi degli incontri vengono stabiliti dalle equipe, dopo aver incontrato per la prima volta le coppie in un incontro conviviale. In alquante Diocesi viene proposto un incontro con le Famiglie di origine delle coppie (al fine di rivedere il matrimonio delle famiglie stesse – soprattutto se “ferite” e quello pensato dalle coppie).

Interessante la proposta di percorsi formativi legati all’arte, ossia cogliere la parte religiosa degli affreschi nelle Chiese o altri luoghi per affrontare alcune tematiche del percorso.

Un incontro del percorso viene fatto da una equipe di due persone nella abitazione delle coppie dei conviventi.

Evitare il più possibile che gli incontri siano tenuti da “formatori spot”, anche se di caratura nel loro ambito, e gli stessi “formatori spot” devono partecipare a tutto il percorso.

I percorsi cattolici devono essere fatti con il “cuore”, più che di testa, al fine di instaurare un feeling relazionale, un’empatia più che una simpatia emozionale, con gli animatori.